Un cambiamento storico nella cinofilia italiana. FICSS ringrazia per la partecipazione e per i contributi tutti gli aderenti e in particolare modo Attilio Miconi Degaine, Valentina Carpani, Andrea Pastore, Marco Galli, Daniela Malagoli, Federico Lazzaro, Gianfranco Ziaccaro, che si sono alternati al Tavolo di Lavoro UNI/CT006/GL22 Professioni cinofile.
La Norma Tecnica UNI 11790:2020 Attività professionali non regolamentate – Educatore Cinofilo ed Esperto Cinofilo nell’Area Comportamentale – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza segna un cambiamento decisivo nel sistema di qualificazione delle professioni cinofile e rappresenta al momento l’unica norma di riferimento per la certificazione delle professioni in ambito cinofilo valida ai fini della legge 4/2013 e sarà riportata nell’elenco delle norme UNI APNR citate nell’apposita sezione dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Chiosando l’efficace claim di UNI “un mondo fatto bene”, il raggiungimento di questo traguardo pone un primo fondamento normativo al riordino di questo settore per una “cinofilia professionale fatta bene”. La norma tecnica UNI, appena pubblicata (25 giugno 2020), è lo strumento che finalmente garantisce e qualifica i professionisti cinofili nei confronti del consumatore, degli altri professionisti di settore e delle istituzioni pubbliche, attraverso la definizione dei requisiti necessari per certificarsi in conformità alla norma e svolgere l’attività professionale, tecnicamente specificata.
Tramite la norma tecnica vengono così bandite interpretazioni e vulgate che trasformano la passione per i cani automaticamente in “sapere e saper fare con i cani” , distinguendo l’ambito amatoriale da quello professionale che da oggi potrà avvalersi di una certificazione di conformità alla norma tecnica UNI per i profili professionali dell’Educatore Cinofilo e dell’Esperto Cinofilo nell’Area Comportamentale.
Tutti possiamo constatare come sia sempre più diffusa nella nostra società la presenza dei cani che hanno raggiunto in Italia un numero davvero considerevole (7 mln secondo le stime del rapporto Assalco – Zoomark 2019) con quasi un terzo delle famiglie italiane che convivono con uno di loro; la valenza affettiva e relazionale della loro presenza è ormai assodata e i cani fanno parte a tutti gli effetti della nostra realtà familiare e sociale. L’interazione con il cane migliora la qualità della nostra vita e porta benefici fisici e psicologici; avere un cane “riduce solitudine, ansia e depressione” come cita in un recente comunicato sul proprio sito anche il Ministero della Salute. Durante il periodo di isolamento appena trascorso, dovuto all’emergenza pandemica, il cane ha alleviato le conseguenze di questa straordinaria critica situazione e, anche secondo studi in corso, chi ha un cane riferisce di aver avuto un grande aiuto dalla sua presenza.
L’evoluzione che il ruolo della relazione con il cane ha assunto nella nostra società, da cane da lavoro o con funzioni rurali a cane compagno di vita, impone una diffusione capillare di conoscenze relative alle esigenze e alla natura di questo animale; la prospettiva scientifica, che in questi ultimi anni può contare su numerosi e sempre più approfonditi studi, diventa fondamentale per controbattere nozioni preconcette e errate opinioni radicate nei più. Grazie alla comunità scientifica, oggi possiamo comprendere come funziona la mente dei cani e come essi si rapportino, attraverso il loro specifico sistema percettivo ed emotivo, alle condizioni ambientali in cui sono inseriti. Comprendere come interagire con il proprio cane e avere un’idea del suo pensare, sono conoscenze indispensabili per dare al cane il suo giusto spazio di vita all’interno delle nostre comunità e a salvaguardare il suo benessere.
Risulta di conseguenza fondamentale poter assicurare una convivenza serena a chi vive con un cane, attraverso un suo inserimento nei diversi contesti sociali; l’educazione della famiglia che adotta l’animale è uno degli elementi strategici per evitare problemi di convivenza, incidenti e abbandoni.
Il Ministero della Salute, nello specifico attraverso la DGSAF (Direzione Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari) e FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) fin dal 2008 hanno affrontato sinergicamente il tema del possesso responsabile promuovendo un approccio educativo e formativo per i proprietari dei cani. Con l’avvento di questa prima norma tecnica UNI, che vede tra i partecipanti al Gruppo di Lavoro anche i rappresentanti del Ministero della Salute , l’auspicio è che le figure professionali dell’Educatore cinofilo e dell’Esperto Cinofilo nell’Area Comportamentale finalmente definite e qualificate, entrino a far parte di un sistema professionale della cinofilia basato sulla cooperazione tra i professionisti, in primis con i medici veterinari.
La norma tecnica definisce con chiarezza e dettaglio i requisiti di conoscenze, abilità e competenze dell’Educatore Cinofilo ed Esperto Cinofilo nell’Area Comportamentale.
Da oggi sarà possibile rivolgersi, con maggiore consapevolezza, a professionisti certificati in conformità alla norma per percorsi di educazione cinofila (Educatore Cinofilo – EC) o per i comportamenti inappropriati del cane (Esperto Cinofilo nell’area Comportamentale – EsCAC) che purtroppo si presentano e che richiedono specifiche competenze nell’area del comportamento canino; per quanto riguarda le patologie comportamentali, il Medico Veterinario Esperto in Comportamento (infra MVEC) potrà avvalersi dell’eventuale collaborazione con il professionista cinofilo in possesso di specifiche capacità professionali (EsCAC).
Il Gruppo di Lavoro UNI/CT006/GL22 Professioni Cinofile che opera all’interno della Commissione Tecnica UNI 006 Professioni non regolamentate, ha svolto un proficuo lavoro di confronto ed elaborazione di tutti i contenuti che compongono la norma tecnica UNI, mettendo a frutto le diverse competenze e le diverse ottiche presenti. Avviato a fine 2016 e impegnato anche a livello europeo nell’interfaccia del CEN/TC 452 Assistance dogs il GL ha visto la partecipazione attiva all’elaborazione della norma di: Maurizio Albano (ABIVET srl), Daniele Benedetti (Ministero della Salute DGSAF), Alessandra Chiarcos (AIECI), Laura Contalbrigo (Ministero della Salute DGSAF IZSVe), Dario Ferrario (@Lykos srl), Franco Fontana (Intertek Italia spa), Samuele Frasson (UICI), Angelo Gazzano (Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Veterinarie), Antonella Ghidini (CERTI.S srl), Livio Guerra (AICS), Aldo La Spina (APNOCS), Claudio Papa (APNEC), Andrea Pastore (ASI Nazionale), Fabrizio Ruffinatto (INSCA SSD srl), Alessandro Vestri (Regione Toscana Scuola Naz.le Cani Guida Scandicci), Luisella Vitali (FICSS), con il contributo aggiuntivo di Marco Galli, Federico Lazzaro, Daniela Malagoli, e Matteo Pittavino.
L’ Educatore Cinofilo è la figura professionale di 1° livello che opera con la propria competenza tecnica per orientare l’interazione tra uomo e cane attuando programmi di educazione che attraverso la costruzione di una solida relazione uomo‐animale favoriscono la migliore convivenza familiare e sociale.
I compiti dell’Educatore cinofilo, qui riportati in maniera sintetica , prevedono:
• Raccolta e analisi delle informazioni per l’individuazione delle esigenze del cane, del cliente/utente
• Definizione, pianificazione e produzione del programma educativo
• Monitoraggio e valutazione finale dei risultati.
L’Esperto Cinofilo nell’Area Comportamentale – EsCAC: figura professionale di 2° livello specializzata nell’analisi e comprensione del comportamento del cane, nella relazione intra‐extra gruppo famigliare e nella progettazione e realizzazione di programmi di educazione/istruzione e/o modificazione comportamentale
I compiti dell’Esperto Cinofilo nell’Area Comportamentale qui riportati in maniera sintetica, prevedono:
• Raccolta e analisi delle informazioni ai diversi livelli necessari
• Confronto con il MVEC eventualmente già coinvolto o coinvolgimento/invio al MVEC qualora dall’analisi delle informazioni raccolte si evidenzi il sospetto di condizioni riconducibili a patologie comportamentali
• Pianificazione e produzione del programma di educazione/istruzione e/o modificazione comportamentale discusso e condiviso con il cliente
• Messa in atto delle attività di monitoraggio sull’efficacia del percorso di modificazione comportamentale. In caso di patologie comportamentali diagnosticate dal MVEC riferisce al MVEC i dati del monitoraggio da lui stabilito.
• Revisione eventuale del programma e valutazione finale dei risultati acquisiti.
La norma tecnica apre nuove prospettive di crescita qualitativa per il settore cinofilo italiano che grazie a un processo di assunzione di responsabilità da parte dei professionisti vede definiti con chiarezza e trasparenza ambiti e caratteristiche dei profili professionali dell’Educatore Cinofilo e dell’Esperto Cinofilo nell’Area Comportamentale. Le diverse implicazioni che derivano dall’importante ruolo che il cane svolge nella vita dell’uomo possono essere salvaguardate e valorizzate solo da una rete professionale competente e proiettata a tutelare il benessere dell’animale e la relazione che lega da sempre l’uomo e il cane.